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Blog partecipativo sugli sguardi teatrali

Gnuletter di fine gennaio, luna calante.
In cui si tratta di:
Blog partecipativo sugli sguardi teatrali, Real social tagging per l’interazione tra rete e territorio.

Con gli studenti del corso di Perfoming Media dell’Università di Udine-sede di Pordenone, S’interviene a Udine (al Teatro Palamostre – Piazzale Diacono, 21) martedì 29 gennaio alle ore 21, alla rassegna di teatro civile Akropolis promossa dal TeatroClub , per lo spettacolo 1989-Crolli.
Qui trovi un blog che era stato realizzato qualche anno fa, quando si aprì il cantiere di quello spettacolo durante il Mittelfest È prevista un’attività di messa in rete degli sguardi teatrali su questo blog.

In questa intervista pubblicata sulla piattaforma web Forum PA che s’occupa d’innovazione per la pubblica amministrazione,
si tratta di real social tagging per l’interazione tra rete e territorio, con riferimenti alle diverse esperienze di geoblog e mobtag…
muro.jpg

oask said,

gennaio 29, 2008 @ 01:11

quell’immagine è del Muro di Berlino. In equilibrio, prima del crollo.

lpn said,

gennaio 29, 2008 @ 18:54

Nel 2003 è uscito un bel film sulla caduta del muro di Berlino (“Good Bye Lenin!”, di Wolfgang Becker). Ho parlato con alcune persone che vivevano a Berlino Est e mi hanno detto che il film rappresntava benissimo la situazione. Dallo spettacolo teatrale mi aspetto qualche suggestione in più, vedremo…

filippo_b said,

gennaio 29, 2008 @ 19:00

sono d’accordo sul film con te!
aggiungo un altro film interessante sull’est e sul muro (sull’atmosfere della divisione): Sonnenallee di L. Haussmann, film del 1998, molto precedente a Good Bye Lenin. Purtroppo il film nn è uscito in Italia.

Dalle dichiarazioni della regista dello spettacolo di stasera: “Un
uomo senza politica è come un uomo senza amore: un uomo a cui manca
una parte fondamentale di esperienza e vita per potersi sentire
minimamente soddisfatto.”
Ovvero in una società individualista e apolitica la collaborazione non esiste.

marco bortoli said,

gennaio 29, 2008 @ 19:01

Sarà un racconto corale?

AlbertoB said,

gennaio 29, 2008 @ 19:02

C’è chi dice che il crollo del muro, e il crollo oltre il muro della tragica avventura sovietica abbia distrutto la possibilità di un alternativa al mondo occidentale, un alternativa reale, culturale, sociale, istituzionale, estetica… io nel 1989 avevo quattro anni. L’unico ‘crollo’ di cui sarei potuto essere vittima è stato quello di Chernobyl. Il crollo del muro è stato simbolico quasi, quello della centrale nucleare è stato il vero avvenimento tragico.

AlbertoB said,

gennaio 30, 2008 @ 02:30

A metà spettacolo mi è tornato alla mente un brano dei CCCP-Fedeli alla linea dall’emblematico titolo “Appunti di un viaggiatore nel paese del socialismo reale”, dove nei 30” di durata si sente pronunciare un enigmatico e sorpreso “Ah! Uh?”…

lpn said,

gennaio 30, 2008 @ 10:21

Spettacolo intrigante, ma centrato molto più sul ruolo dei mezzi di informazione impegnati a disinformare (veri e propri “performing media”, direi…) che sul fatto storico in sé. Che non ci si possa fidare molto di quello che si legge sui giornali e che passa in tv è un fatto, ma il 1989 non è un punto di svolta in questo.

Cos’è crollato? Certo, dopo il 1989 si sono avuti casi notevoli di disinformazione, ma non è che prima la situazione fosse molto migliore in questo senso.

Gio the Splattermaster said,

gennaio 30, 2008 @ 10:43

Specifico subito che sono Giovanni Di Qual…
Spettacolo interessante, soprattutto dal punto di vista visivo. Divertente e coinvolgente la prima parte, nella quale ci si può identificare con personaggi basati su degli stereotipi vicini alla nostra vita quotidiana. L’ho però trovato un po’ retorico nella seconda parte, da quando la parabola discendente dal comico al drammatico fa si che il messaggio arrivi al pubblico sotto forma di messa in scena strappalacrime. L’avrei trovato più efficace se avesse mantenuto l’ambiguità iniziale, evitando di impartirci una morale diretta, ma lasciando il tutto sospeso tra il bene e il male, tra il vero e il falso, come spesso si ripete all’interno dell’opera, lasciando che davvero fossimo noi a decidere da che parte guardare, se verso la pioggia o verso la niente…pioggia.

MarS said,

gennaio 30, 2008 @ 11:06

Per quanto riguarda la rappresentazione teatrale di ieri, ho trovato interessanti le “frecciatine” al mondo dell’informazione. Il fatto che le informazioni che ci vengono “inculcate” dai media e specialmente dalla tv, siano recepite come non vere, o parzialmente vere, l’ho notato pure io, parlando con altre persone.
È un po’ una contraddizione che proprio quelle trasmissioni e quei mezzi che dovrebbero darci informazioni veritiere su quello che succede attorno a noi, vengano recepite come menzoniere o “troppo creative”.
Voi che ne pensate?

marco bortoli said,

gennaio 30, 2008 @ 11:26

Romania = puttana rumena?

La luce in sala è accesa e la gente si deve ancora sedere ma sul palco già cammina annoiata una prostituta vestita, truccata e mascherata di bianco.
Non c’ è disitinzione tra finzione e mondo reale e la ragazza sembra una CIPOLLA gigante su cui piange un cielo tempestoso.
Nell’ immaginario collettivo “Romania” significa”prostituzione”, e solo dopo qualche sforzo la memoria trova a disposizione altri argomenti, il dramma parte da lei per mostrare cosa c’è dietro… e sinceramente non ne avevo alcuna cognizione.

Nell’ innesto del secondo personaggio viene scomodato il PICCOLO PRINCIPE, uno dei libri che rimane costantemente nella classifica dei libri più letti in Italia, ed è l’interpretazione critica di questo testo a costituire la morale del giovane DISORIENTATO.
Ancora una volta quello che pensano o leggono i più è al centro dell’attenzione però questa volta viene filtrato dagli occhi di uno.

La soggettività si impossessa del palcoscenico e si corre attraverso il decennio fino a mettere a fuoco alcuni eventi che la compagnia vuole evidenziare, fino alla scena di maggior pathos (che è totalmente avvolta dalle tenebre in cui si agitano poche torce elettriche) alla ricerca di una versione della verità da raccontare.

Gio the Splattermaster said,

gennaio 30, 2008 @ 11:34

Non per fare l'”apolitico” ma credo che in quanto a informazione o disinformazione siamo fregati comunque. Si può dire tutto e il contrario di tutto, con prove o senza, ma tutto può essere manomesso. Finche non siamo testimoni o vediamo con i nostri occhi non credo potremo fidarci mai completamente di qualcosa.
Basti pensare a “Zero”, la video inchiesta che ha fatto scapore sull’11 settembre

http://beppegrillo.meetup.com/boards/view/viewthread?thread=2213493&pager.o ffset=30


http://it.wikipedia.org/wiki/Zero_-_Inchiesta_sull'11_settembre

Ma comunque sono informazioni che assorbiamo passivamente, che ci vengono date per vere. Vengono date per scontate perchè ribaltano la situazione completamente, e come vuole il trend di adesso andare contro i massimi sistemi è a prescindere “giusto” e “leale”… Ma chi ci dice che anche in questo caso a monte la fonte sia pura?

filippo_b said,

gennaio 30, 2008 @ 11:41

“have you seen it?” è la domanda, l’inquietudine principale che ci portiamo dietro e dentro dallo spettacolo di ieri sera. Vediamo, o meglio verifichiamo, le azioni che media ci raccontano?
Io personalmente cerco sempre di documentarmi su quello che mi viene raccontato dai media, ovvero cerco di andare OLTRE alla linea del racconto. Non è sempre semplice. Per esempio un aspetto che condivido con la riflessione teatrale di ieri sera è la particolare ignoranza, il vuoto dilagante che coinvolge l’intera generazione degli anni Ottanta a proposito della caduta del muro di Berlino. Un evento storico, il più importante della fine del Ventesimo secolo. Eppure se proviamo a domandare a qualcuno classe anni Ottanta , come ha fatto ieri nello spettacolo il ragazzo con il gruppo di giovani milanesi, cosa ha rappresentato la caduta del muro, la risposta stenta ad arrivare.
Eppure la gente a Berlino va, soprattutto i giovani, ma forse credono di avere a che fare con un mito passato slegato dalla realtà quotidiana…

Gio the Splattermaster said,

gennaio 30, 2008 @ 11:47

Non per fare l'”apolitico” ma credo che in quanto a informazione o disinformazione siamo fregati comunque. Si può dire tutto e il contrario di tutto, con prove o senza, ma tutto può essere manomesso. Finche non siamo testimoni o vediamo con i nostri occhi non credo potremo fidarci mai completamente di qualcosa.
Basti pensare a “Zero”, la video inchiesta che ha fatto scapore sull’11 settembre

Ma comunque sono informazioni che assorbiamo passivamente, che ci vengono date per vere. Vengono date per scontate perchè ribaltano la situazione completamente, e come vuole il trend di adesso andare contro i massimi sistemi è a prescindere “giusto” e “leale”… Ma chi ci dice che anche in questo caso a monte la fonte sia pura?

carloi said,

gennaio 30, 2008 @ 11:50

ok, ci siamo sta prendendo forma questo nostro punto d’osservazione: è un prisma che riflette i diversi sguardi. Cerchiamo ora di focalizzare quelli che avete individuato come i momenti topici dello spettacolo… le scene-madri.
Penso a quel ragazzo-piccolo principe che inzuppato (sotto quell’improbaile pioggia) sballa di fronte a tutti quei marchi-prodotti al supermercato. E’ come quella scena (che ritorna) sia una delle chiavi.
Tag: Disinformazione, Consumismo, Prosumer-
Quest’ultima la lancio cone parola-chiave positiva.
Significa produttore-consumatore. E si riferisce all’etica blog degli User Generated Content.
Così si rilancia l’ethos politico e poetico di performing media, secondo cui non bisogna odiare i media ma usarli-giocarli (ed evoco Jello Biafra del gruppo punk Dead Kennedys http://it.wikipedia.org/wiki/Jello_Biafra che diceva “siate i media!”).
ecco qualche link utile
http://zarro.blogspot.com/2006/04/jello-biafra.html
http://www.ilmediario.it/cont/articolo.php?canale=Radio&articolo=240&nav=1
dove si parla del media-attivismo (altra TAG!) in particolare rivolto verso il sistema radiofonico.

carloi said,

gennaio 30, 2008 @ 11:51

facciamo uno sforzo per selezionare le TAG che stranno emergendo?

MarS said,

gennaio 30, 2008 @ 13:19

Ieri abbiamo visto cosa succedeva nell’89 in Romania. Ci è stata presentata la notizia dal punto di vista dai media dell’epoca e una antitesi.
Ciò mi ha fatto pensare a cosa accadeva mezzo secolo prima in america.
L’attacco a Pearl Harbor.
Ancora oggi nei nostri testi scolastici la storia viene presentata parzialmente, senza accennare ai retroscena.
Per chi vuole sentire l’altra versione:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2034

AlbertoB said,

gennaio 30, 2008 @ 13:37

Teatro – politica – (contro/mal)informazione – polis – rete – blog – forum – interattività – crossmedia – consapevolezza

carloi said,

gennaio 30, 2008 @ 13:43

in parallelo, a Pordenone, stiamo lavorando anche sul forum
http://teatron.org/forum/viewthread.php?tid=371&pid=9628#pid9628
del corso di Performing Media.

marco bortoli said,

gennaio 30, 2008 @ 13:44

Ricerca della VERITA’ attraverso le TESTIMONIANZE DIRETTE, in cui il CORPO è protagonista e REALE senza FINZIONI: il pianto in scena, la sudorazione spropositata del ragazzo, lo sputo di Helena non vengono nascosti ma enfatizzati.

carloi said,

gennaio 30, 2008 @ 13:45

Alberto! ho appeno scritto nel forum le indicazioni…
le incollo anche qui
cerchiamo ora di individuare 3 TAG (magari associate a una frase pertinente e a link ulteriori) che rimandino sia a scene madri sia a concetti affioranti dall’esperienza

filippo_b said,

gennaio 30, 2008 @ 13:54

1. VEDERE E CONOSCERE -“have you seen it?” (
2. MEMORIA – “del 1989 cosa ricorda?” (dalle interviste del ragazzo)
3. IDEALI e ETICA – “la Cina comunista capitalista!?!”

Stefano said,

gennaio 30, 2008 @ 13:54

Di primo acchito mi pare che uno dei temi trainanti sia l’informazione vera/falsa.
Vi porto un esempio di un libro di Del Boca, che da un’altra immagine “dei famosi banditi del mezzogiorno, che cambia completamente la visione, che ci era stata impartita sui libri di scuola
http://www.internetbookshop.it/code/9788854500136/del-boca-angelo/italiani-brava-gente.html

MarS said,

gennaio 30, 2008 @ 13:59

Pearl Harbor – sotterfugi di mezzo secolo prima
Antinotizia – nessuno crede più ai telegiornali?
Saluti finali – ma quante volte sono usciti alla fine, 5? (ironico)

Gio the Splattermaster said,

gennaio 30, 2008 @ 14:06

AMBIGUITA’: cosa è vero e cosa è falso? Chi sceglie? Noi cosa vogliamo sentire o “loro” cosa farci sentire?

PROSTITUZIONE: paghiamo per sapere quello che vogliamo sapere…

MASCHERATA: con dei bei trucchi la linea tra male e bene è ancora più sottile

carloi said,

gennaio 30, 2008 @ 14:17

una tag appropriata:
DISSIMULAZIONE

avete visto F for Fake di Welles?
http://it.youtube.com/watch?v=Wa4-wigHzJ0

filippo_b said,

gennaio 31, 2008 @ 23:27

no, non l’ho visto F for Fake, l’ultimo film (incompiuto) di Welles.
un’altra tag che mi è venuta in mente è:
INTERMITTENZA

Maurizio Pizz said,

febbraio 1, 2008 @ 13:57

Ecco la mia tag:
RICERCA (non ci si può mai fermare, ma sempre approfondire)

Ciao!

mari_c said,

febbraio 5, 2008 @ 13:01

TAG:
CONSAPEVOLEZZA necessaria per sguardi critici
RICICLO comunicativo non si crea nulla di nuovo essendo preferita l’arte pret a porter con sforzi minimi di assemblaggio
CONTATTO con la materia: il tatto è portavoce dell’essenza vitale dell’uomo.

carloi said,

febbraio 5, 2008 @ 15:38

Bene, Mari_c.
Sulle Tag RICICLO e CONTATTO ti chiedo un’esplicitazione .
Per contatto ti riferisci alla domanda: “C’eri? Hai visto?”

lpn said,

febbraio 6, 2008 @ 13:05

Tre tag che mi vengono in mente dopo aver visto lo spettacolo “1989 – crolli”:

1. DISINFORMAZIONE (offerta dai mezzi di comunicazione di massa, subita da tutti noi, in maniera più o meno consapevole)
2. DISINTERESSE (del pubblico televisivo/mediatico, rappresentato dai giovani di oggi e dai giovani di allora nello spettacolo, che spesso non vuole farse domande e cercare risposte, e si accontenta di versioni semplici e superficiali)
3. GATTOPARDISMO (“bisogna cambiare tutto affinché nulla cambi” dei politici nella Romania del 1989 e non solo)

mari_c said,

febbraio 13, 2008 @ 20:17

il mio era uno sguardo onirico…

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