Il teatro è, per eccellenza, luogo. Lo dice la parola stessa, dal greco, theatron: il luogo dello sguardo. E il festival di napoli me lo ricorda. Gioca con la città, ne re-interpreta i luoghi più particolari, a partire dal Real Albergo dei Poveri, un capolavoro architettonico del welfare settecentesco (con le ambientazioni di Corsetti e di Frattaroli, emblematico il suo De Sade pruriginoso, imabarazzante ma perfetto per quel contesto post-illuminista) , fino all’idea forte: la verticalità della città, dalle terrazze ai sotterranei.
Ecco ora i miei sguardi frammentati (copio-incollo e riedito un pochino, con link…) attraverso il microblogging di twitter che è ormai conosciuto ai più dopo i conflitti di Teheran, dove gli insorti stanno usando twitter x comunicare al mondo, dopo che i loro blog sono stati chiusi.
TeatroNA è la tag che ho usato x ripescare tutti i post pertinenti alla mia mission teatrale napoletana. Scandisco ora gli interventi (di max 140 battute) con #.
#TeatroNA, sto x scendere di nuovo nella NA sotterranea x l’azione site specific di muta imago #solco il decumano verso s.gregorio armeno e assaggio uno dei cioccolati + buoni d’europa#buio e umido e donne ritagliate dalla luce che sembrano colpi di pennello zen# rumore di fondo che sa di under world e quelle amazzoni che scandiscono marce#sono gli elementi a fare teatro secondo una tutta loro vera drammaturgia artigiana di luce e suono #su una terrazza sbirciamo con binocoli e ascoltiamo i dialoghi lontani. Sono in Roof #ascolto con cuffie radio e seguo la sequenza di drammaturgia sonora che flirta con il reale.
Fare economia va ben oltre il profitto, significa risparmiare o meglio ancora ottimizzare le risorse. In relazione alla cultura e alla sua ragione fondante che concerne la trasmissione del suo valore, penso a quanto sia decisivo attivare, per fare economia della cultura, ciò che definisco il circolo virtuoso del feedback: intercettare, dare forma e valorizzare lo sguardo degli spettatori-utenti-cittadini.
Un esempio, tra i tanti possibili, è nel modo attraverso cui ho partecipato, mettendo in rete i miei sguardi, al TeatroFestival di Napoli (con tag teatroNA) e qualche giorno fa al workshop su Economia della Cultura all’Ara Pacis di Roma dove ho usato twitter in corso d’opera x pubblicare al volo i miei appunti, usando come tag Move on.
Note sparse che sono state però funzionali verso la fine dell’incontro x realizzare una TAG CLOUD che è stata sia proiettata sul grande schermo sia trasmessa via bluetooth a chi s’è aperto.
#Move on, sta x iniziare il workshop che lancia una buona domanda Quale economia reale x una cultura reale ?
#Move on, reale: ciò che incide, quanta cultura è ancora troppo autoreferenziale ? Qual’è la misura ? L’audience ? L impatto ambientale ?
#Move on o l’orientamento verso un mondo che cambia? Economia dei flussi urbani sollecitati da eventi-dispositivi
#move on tag dal workshop su economia della cultura : 2,6 % pil
#Move on , se quello è il pil prodotto dalla cultura poniamo la questione: prodotto migliore rispetto a cosa ?
#Move on , con Esterni si entra nel merito : design pubblico: progettare inventare uso della città
#Move on , da Giffoni film fest emerge glocal tag strategica
#Move on , da Comicon tag videogame, come nuovo prodotto culturale crossmedia
Sembrano messaggi in codice, scritti mentre s’ascolta ma utili x ricombinare gli elementi messi in campo ed estrarre queste tag: pil, fil , business etico, glocal , economia olistica, crossmedia , design pubblico , betatesting visioni del mondo, glocal, videogame, experience, performing media, geoblog, auto-organizzazione, web 2.0
Penso e incollo qui, riordinando (anche perchè twitter mette in cima i + recenti…invertendo il senso del discorso…è la dinamica frammentaria del microblogging) le notazioni che ho pubblicato su twitter . Con la TAG teatroNA si ripescano tutte…
1. _ TeatroNA. vado a napoli: sotterranei (40 metri sotto) con stalker scozzesi e De Sade. verso gli inferi, insomma. Sento già odor di zolfo. about 22 hours ago from web
2. _ TeatroNA, Le cavità di Na regno di sub culture alterità penso a ciò che negli anni 80 s’era capito qui piuttosto che altrove about 16 hours ago from mobile web ( P.S.mi riferisco a quando, nei primi anni ottanta, sull’onda della post-avanguardia teatrale Napoli si rivelò strepitoso laboratorio antropologico postomoderno, si anticiparono molti segnali di mutazione, li vissi in pieno, in prima linea…)
3. _ TeatroNA C è + teatro nei sotterranei che nell’interpretazione senza qualità. + genius loci che attori about 14 hours ago from mobile web
4. _ teatroNA, qui lo spettacolo sottoterra http://bit.ly/omLnM . + contenitore che contenuto 3 minutes ago from web
5. _ teatroNa,ripesco post senza tag:”sto x scendere nei rifugi antiaerei di NA x Monaciello”. L’ho mandato prima di scendere 40m sotto. 7 minutes ago from web
6. _ TeatroNA, De Sade esalta la poetica del male e Frattaroli si autocompiace nel sadismo about 12 hours ago from mobile web
7. _ TeatroNA, teatroNA, sto parlando di questo http://bit.ly/woZt9 , importante x la lettura di Sade ma 13 minutes ago from mobile web
8. _ teatroNA, …inaccettabile x la violenza sessuale messinscena. moralismo? no, buon gusto. E non basta il Frattaroli Style. Qual’è la soglia? 10 minutes ago from web
9. _ TeatroNA, è di un male non banale che si tratta ma lo stile dell’estremo non concede condivisione about 12 hours ago from mobile web
10. _ TeatroNA, si esagera in quel Sade, too much, non è + tempo di provocazioni… e il border-line simulato imbarazza about 2 hours ago from mobile web
11. _ TeatroNA, eleganza e stile teatrale non bastano: penetrazioni e scudisciate non sono sostenibili, c’è chi se ne va, anch’io ma con la mente. 18 minutes ago from web
E visto che ci sono (ho appena ritoccato la scrittura barbara da microblogging…) provo a concludere quell’infornata di visioni teatrali con un ultimo appunto, riprendendo un sms che mi ha mandato Enrico Frattaroli: “Con Sade non si può essere moderatamente eccessivi. E’ un assoluto (…).”
Perchè, mi dico, cercare di portare la nostra coscienza verso il punto di rottura? Forse dico questo perchè ho già dato, ho già visto… Ma il punto non è qui.
E’ ancora una volta nella forma: nella condizione percettiva verso cui siamo indirizzati da uno spettacolo che dietro un impianto elegante ( e sapiente, secondo degli stilemi ben collaudati da Frattaroli) cerca di radicalizzare solo attraverso una perversione sessuale di fronte alla quale essere spettatori è quantomeno scomodo.
Una nota sulla foto:
Scudisciate. Qual’è la soglia della sostenibilità dello sguardo? Perchè condividere?
Non faccio + il critico teatrale dal secolo scorso…e salutando gli amici sulla navetta in transito x gli eventi del NapoliTeatroFestival mi viene da dire… non ci vediamo da un teatro fa…
Ma faccio, anzi sono spettatore, utente e cittadino attivo che si diverte a rilanciare il suo sguardo teatrale anche sulla piattaforma di microblogging sulla cresta dell’onda (3712% di accessi in più nell’ultimo anno…mentre facebook è sotto il 700%…numeroni comunque) TWITTER.
E mi trovo a scrivere al volo con l’andazzo da sms, i frammenti immediati del mio sguardo che rilancio in termini partecipativi sulla mia pagina di twitter .
In ogni caso li pubblico anche qui (perchè sono + visibili, visto che non ho lanciato la campagna followers su twitter…), sembrano sconclusionati…anche perchè i recenti sono di fatto conseguenti ai frammenti precedenti…ma penso che questo andamento corrisponda alla realtà del nostro sguardo reale: non lineare, i-pertinente, prismatico, casuale, evocativo, intimo, implicito…
Eccoli:
altre meriterebbero un approfondimento… commenta sul mio blog … o cercami su facebook
le tag sono, x statuto, corte corte. alcune possono essere decodificate scorrendo gli ultimi post qui sotto…1 minute ago from web
ora le TAG (le mie parole chiave) del festival: welfare, visione persistente, piano sequenza circolare, format produttivo, logo-enigma,ponte, 6 minutes ago from web
fa ponte e non “da ponte”. Dico nazionale perchè è stato individuato come l’evento di maggior rilievo della nazione sul fronte del teatro, 13 minutes ago from web
Il festival nazionale del teatro fa ponte tra napoli e singapore, about 9 hours ago from mobile web
Le riprese video in scena rendono la persistenza della visione scenica,about 9 hours ago from mobile web
La platea gira: lo sguardo scorre in un piano sequenza circolare,about 9 hours ago from mobile web
Teatro della sorpresa con mirabili e artigiane soluzioni in cromakey,about 9 hours ago from mobile web
Storie di veri contraffatti: commerci iniqui tra italia e cina. Lo spettacolo descrive la deriva globalizzata,about 9 hours ago from mobile web
Outback,about 12 hours ago from mobile web
Siamo dentro, dietro, fuori il real albergo borbonico: un capolavoro di welfare settecentesco,about 12 hours ago from mobile web
Era il 74 con la Gaia Scienza a roma x DP,about 13 hours ago from mobile web
Ho appena evocato una delle prime performance di GBC: la rivolta degli oggetti,about 13 hours ago from mobile web
Saremo fermi ma la platea si muoverà, about 13 hours ago from mobile web
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la lingua della violenza un testo scritto x una pubblicazione di Koreja nel 2001, in realzione alal loro messinscena di un testo di Giancarlo De Cataldo
Link da Exibart rimandano a interviste, come quella sul progetto LaundretteSoap…
Rete degli Sguardi Forum attraverso cui si sviluppa la didattica di Performing Media nelle varie Università (e altre agenzie formative) dove è stato istituito questo insegnamento.
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